
09 Set Studio italiano apre la strada alla prevenzione e cura dell’Alzheimer
La malattia di Alzheimer (AD) è una patologia neurodegenerativa a tutt’oggi irreversibile che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Sappiamo che è caratterizzata principalmente da un progressivo e grave deterioramento delle funzioni cognitive che conduce in alcuni anni a una grave forma di demenza. Il cervello in questi casi soffre dell’accumulo inarrestabile, soprattutto di due sostanze tossiche generate dall’organismo: l’amiloide-β (Aβ) o betamiloide e la Tau. Queste due sostanze producono veri e propri ammassi tossici che circondano i neuroni e interferiscono con l’attività delle loro connessioni (le sinapsi), determinando nel tempo la comparsa di deficit cognitivi isolati, in seguito della demenza. Un gruppo di ricercatori italiani dell’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, coordinato dai neurologi Giuseppe Di Fede e Fabrizio Tagliavini, sembra aver aperto una strada innovativa per contrastare l’accumulo della betamiloide nel cervello e proteggere le sinapsi. In un loro recente studio condotto sui topi trasgenici, la somministrazione intranasale (con uno spray) di una molecola sperimentale (Aβ1-6A2V), simile alla betamiloide, sembra impedirne l’accumulo cerebrale. Lo studio è stato da poco pubblicato su un’importante rivista scientifica e seppur abbia dato risultati su un modello animale, traccia un’importante cammino verso la prevenzione di questa importante malattia nell’uomo.