
27 Set Piccoli passi avanti nella conoscenza dei processi degenerativi nell’Alzheimer
Le cause della malattia di Alzheimer rimangono ancora sconosciute. Studi di genetica suggeriscono l’implicazione di alcuni geni responsabili dell’attività di sostanze dannose per il tessuto cerebrale; come la beta amiloide o la proteina TAU. Tuttavia le risposte di questi studi non sembrano a tutt’oggi spiegare la complessa storia naturale della malattia. Ad andare avanti a piccoli passi è anche la ricerca sulle basi biologiche della malattia ed è ancora una volta uno studio a contributo italiano, pubblicato recentemente su Molecular Psychiatry, a suggerire il ruolo di una molecola nella progressione della malattia. Questa molecola, che si chiama peptide antimicrobico umano o LL-37, favorirebbe la migrazione di una proteina tossica per il cervello, detta CLIC1, verso le membrane cellulari dei neuroni causandone la progressiva distruzione. I ricercatori hanno dimostrato che se si riesce a bloccare l’interazione tra LL-37 e la proteina CLIC1, la progressione della neurodegenerazione si interrompe e gli effetti dannosi spariscono. Questo risualtato sembra suggerire possibili strategie terapeutiche per il futuro.