
30 Dic L’aver studiato molto e continuare a farlo fa bene al cervello e contrasta la demenza.
Già da tempo alcuni studi ben fatti avevano mostrato come la riserva cognitiva, definita soprattutto come il livello culturale di una persona, si rivelava un fattore protettivo importante verso il decadimento cognitivo e la demenza. Recentemente, uno studio longitudinale svizzero che ha seguito per 7 anni 216 anziani in buone condizioni di salute, ha aggiunto altri dettagli a queste osservazioni, mostrando come il livello di istruzione possa influenzare anche la stessa struttura cerebrale e alcuni marcatori biologici fortemente associati al rischio di decadimento cognitivo e alla demenza. Lo studio ha messo in relazione il volume del parenchima cerebrale e le caratteristiche della sostanza bianca cerebrale, due importanti parametri di salute del cervello che vengono alterati dalla malattia dei piccoli vasi cerebrali (CSVD) col rischio di declino cognitivo legato all’età. Dallo studio sono emerse conferme circa il ruolo dei cambiamenti della sostanza bianca, soprattutto delle aree lacunari, nell’insorgenza di deficit cognitivi, ma tra le variabili studiate associate al rischio è stato rilevato che l’istruzione superiore aveva un effetto protettivo a parità di gravità della CSVD, insieme all’uso di farmaci antipertensivi e anti-ipercolesterolemici.